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Chirurgia estetica, 14 i centri chiusi dai Nas tra abusivismo, farmaci scaduti e “filler” venduti sul web

Chirurgia estetica, 14 i centri chiusi dai Nas tra abusivismo, farmaci scaduti e “filler” venduti sul web

Tre donne morte in pochi mesi solo a Roma, dopo essersi sottoposte a interventi di medicina estetica. L’ultimo caso, quello della cittadina equadoriana di 46 anni deceduta dopo la liposuzione in un ambulatorio abusivo a Roma. Una scia di decessi che rende più che lecito sospettare l’esistenza di un vero e proprio Far West nella gestione delle prestazioni in centri improvvisati. Da qui l’intensificazione, nel mese di maggio, dei controlli da parte dei Carabinieri dei Nas, che hanno portato dall’inizio di quest’anno al sequestro di 14 centri di medicina estetica in diverse Regioni nell’ambito di una campagna di 1160 check realizzati d’intesa con il ministero della Sanità.

Con i Nas stessi che nel comunicare i risultati delle “visite” ai centri parlano di “recenti e drammatici episodi di cronaca legati a interventi di chirurgia estetica effettuati da personale non qualificato, incurante delle gravi conseguenze che possono derivare da prestazioni eseguite in assenza di adeguata preparazione medico-professionale, con apparecchiatura non idonea e in locali carenti dei minimi requisiti sanitari e strutturali”.

Il “setaccio” dell’Arma ha comportato anche il sequestro di dispositivi medici e farmaci per un valore di 3 milioni e mezzo di euro e all’accertameto di 32 illeciti penali, riconducibili all’esercizio abusivo della professione sanitaria, all’attivazione abusiva di ambulatori di medicina estetica, a irregolarità nella gestione e detenzione dei farmaci risultati scaduti, alla ricettazione di farmaci a uso ospedaliero e alla falsificazione di attestati professionali. Contestate anche ulteriori 156 sanzioni amministrative per inadempienze autorizzative e procedurali connesse con la mancata applicazione di leggi regionali e della normativa inerente all’attività di estetista. Irrogate sanzioni pecuniarie per 130mila euro.

Le attività di controllo sono state estese anche al web al fine di verificare la vendita o anche la pubblicità illegale di medicinali e dispositivi medici utilizzati abusivamente nel campo della “medicina estetica”, Nei casi più gravi si è arrivati all’oscuramento di quei siti web, “solitamente ospitati su server esteri e con gestori anonimi facilmente raggiungibili dall’Italia”, sottolineano dai Nas, che promuovevano o vendevano illegalmente medicinali soggetti a prescrizione medica obbligatoria, vendibili in farmacia e utilizzabili solo sotto controllo di personale sanitario; dispositivi medici iniettabili per via sottocutanea (cd. filler); prodotti cosmetici con etichettatura irregolare.

ilsole24ore

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